La cucina mottese trae le proprie origini dalla gastronomia mediterranea, influenzata anche dalla non lontana cultura aragonese e angioina che ha popolato queste terre, senza tralasciare anche quella greca.
Grazie alla morfologia del suo territorio, Motta San Giovanni è una città di mare e di montagna. Da qui una nutrita varietà di piatti, c’è ne per tutti i gusti.
maccheroni col buco, fatti con farina di grano duro, lavorati abilmente con sottili ferri usati per lavorare la lana, ed insaporiti in un ragù di carne di maiale o capra.
Nelle tradizioni del paese, la carne di maiale è un rito culinario. Da qui si ricavano insaccati come capicolli, soppressate e pancette, mentre le parti meno pregiate vengono cucinate in un gran pentolone “a caddara” dove si ricavano le frittole. 

Piatti più poveri, ma non di minor importanza, sono quelli a base di ortaggi: pasta col cavolfiore o zucchine; brocculi ‘ffucati; pomodori, peperoni o melanzane ripieni; parmigiana di melanzane e fave a ‘maccu.
A Motta si può acquistare anche dell'ottimo formaggio pecorino. Rinomato il vino, in particolare il rosso "Nereddu".
A Motta si può acquistare anche dell'ottimo formaggio pecorino. Rinomato il vino, in particolare il rosso "Nereddu".
Con i suoi 6 km di litorale, Motta San Giovanni, gode anche di un’ottima cucina a base di pesce. Dal pesce stocco, sapientemente preparato alla ghiotta, a tutto quello che viene pescato lungo la costa, cominciando dal rinomato pesce spada, da una gran quantità di pesce azzurro, totani e crostacei, un vero patrimonio alimentare ritenuto a torto di categoria inferiore.
Dolci tradizionali sono i petrali, i cudduraci, la pignolata, la nzudda e i susumelli.